I Watson di Jane Austen, L'Importanza di Essere Onesto/Ernesto di Oscar Wilde... Brevi opinioni


Eccomi eccomi qui, non ho ancora messo in pratica le novità tanto declamate nel precedente post. Ebbene, nel mentre, al posto di scrivere altri post, ho proseguito la mia lettura di un grande classico inglese, Tess dei D'Umberville di Thomas Hardy. Aiuto, in questo momento vorrei essere a studiarlo in qualche corso di letteratura. Sono finalmente arrivata verso metà libro, dopo quasi una settimana, e devo dire che mi piace! non che pensassi il contrario, solo che non sapevo cosa aspettarmi. Oso dire che l'inizio mi è piaciuto molto, l'ho trovato intenso, emotivo, ogni singolo dettaglio di ciò che cela la coscienza... e poi arrivi alla fatidica metà dove tutto è un dettaglio della mungitura.. 

Ad ogni modo, torniamo all'argomento principale di questo post, durante la lettura di Hardy, lunedì pomeriggio, avevo voglia di uno svago, di una lettura fresca, divertente ma non troppo e soprattutto di una lettura scorrevole. Visto che in questo lungo periodo non ho molta liquidità per dare sollievo alla lista di libri che si accumulano, ho ritrovato un piccolo Live Deluxe della Newton Compton fresco e vivace. 

L'importanza di Essere Onesto, o come lo conoscevo io L'importanza di Essere Ernest... 
Conoscevo già a grandi linee la trama, avevo visto anni or sono una commedia con Colin Firth, Rupert Everett, Reese Witherspoon e Frances O'connor, per l'appunto L'importanza di Chiamarsi Ernest. 
Sto divagando come al solito. Maledizione, l'ho faccio anche quando esco a prendere un Caffè. 
Non ero a conoscenza che quella di Wilde fosse una piccola commedia commedia per il teatro, scoprendolo mi sono molto entusiasmate e devo dire che è stato proprio quello di cui avevo bisogno. Una commedia in tre atti (con qualche scena estesa messa alla fine del libro ed esclusa dalla commedia) molto divertente, ironica, brillante, intelligente ed arguta. 
Scorre piacevole come l'acqua di un torrente e rinfresca la mente come lo stesso torrente di montagna. Se a questo aggiungiamo che mentre leggevo ricordavo la bravura ironica del cast...! 
Davvero un piacevole piccolo capolavoro di Oscar Wilde, molto più leggero del suo Dorian Gray... e meno male!



Ora passiamo alla lettura di ieri sera, una breve novella di sgargianti epoche. Arguto e descrittivo finito troppo presto, nello stesso momento in cui ti appassioni. 

Sto parlando de I Watson, primo ad essere iniziato ed ultimo ad essere pubblicato, purtroppo incompleto. Oh ovviamente di Jane Austen. Sono, credo tre anni, che non leggo qualcosa della Austen, ohime, catturata troppo da romanzi moderni. Waw non credevo che in tre anni cambiasse tanto il rapporto con uno scrittore... I Watson tratta i soliti argomenti mai alterati della Austen, Signorine che parlano e pensano al matrimonio in un mondo dove per una giovane donna la ricerca del marito è tutto. Tranne che per una di loro, di una famiglia in restrittezze economiche che si ribella all'opinione comune. Okay così sembro polemica ma era giusto per tracciare due contorni. Come dicevo proprio mentre questo piccolo racconto entra nel vivo dell'azione, purtroppo finisce incompleto a causa della prematura morte della Austen. 
Non sarebbe stato di certo un grande romanzo come Orgoglio e Pregiudizio o Mansfield Park ma, avrebbe allietato le ore del lettore velocemente... 
Nelle pagine finali, una piccola nota biografica sul finale che Jane avrebbe rivelato all'amata sorella Cassandra...

xoxo -J

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